I Tafani o mosche cavalline sono ditteri della famiglia Tabanidae.
Aspetto:
Il loro aspetto è molto simile alle mosche comuni ma a differenza di loro sono principalmente di colore marrone, con grandi occhi generalmente sul verde brillante e piccole antenne.
Abitudini e Dannosità
La loro presenza è molto fastidiosa per il comportamento ematofago nelle femmine che se presenti in grandi quantità ,soprattutto in attività agricole, possono avere implicazioni igienico-sanitarie anche per il fatto che non disdegnano l’essere umano. I maschi si nutrono solamente di polline e nettare nonostante la struttura della bocca sia poco più debole di quella femminile.
La loro puntura a differenza della zanzara è abbastanza dolorosa per il motivo che non utilizzano un proboscide ma hanno mandibole che lacerano la carne della loro vittima per estrarne il sangue.
Analogamente agli altri insetti ematofagi come le zanzare i tafani femmina utilizzano segnali sia chimici che visivi per individuare le vittime. L’anidride carbonica espulsa dagli animali a sangue caldo fornisce un segnale a lungo raggio per attirarli a distanza, mentre i segnali visivi come il movimento, dimensione, forma e i colori scuri sono efficaci per attrarre nelle distanze più brevi.
Riproduzione:
I tafani femmina devono consumare un pasto di sangue al fine di produrre le uova.
Una femmina può deporre da 100-800 uova all’anno.
I tafani hanno da 6 a 13 stadi larvali, a seconda della specie. Lo stadio larvale finale avviene a fine invero e poi entra nella fase di pupa in primavera. Lo stadio di pupa dura circa da 1 a 3 settimane dopo che gli adulti emergono nella tarda primavera o all’inizio dell’estate. Le femmine fertili deporranno le uova sulla parte inferiore delle foglie, e in circa 2-3 giorni le larve schiudono e cadono dalla foglia. La maggior parte delle specie di mosche cavalline hanno una sola generazione all’anno, ma alcune specie possono richiedere fino a 2-3 anni per completare il loro sviluppo.
Lotta e disinfestazione:
La lotta non è facile,essendo una specie che si riproduce in ambienti umidi e ricchi d’acqua come il sottobosco, per cui rimangono possibili solo i trattamenti adulticidi che non residuando molto tempo nell’ambiente devono essere ripetuti.
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