Sono passati poco più di venti anni dal giorno in cui un cargo proveniente dagli Stati Uniti fece scalo a Genova, o forse a Trieste con un carico di migliaia di copertoni usati che contenevano al loro interno miliardi di uova di zanzara tigre, il ceppo di inoculo che di lì a poco avrebbe invaso quasi tutto il territorio italiano.
Negli USA già da 5 anni si era registrato l’insediamento di questa specie di origine orientale ed erano diventati a loro volta e a loro insaputa vettori passivi di questo infestante tramite il trasporto di merci e persone.
Le conseguenze sono state di un vero e proprio terremoto nel sistema biologico delle zanzare e non solo, visti i fastidi ed anche i rischi di carattere igienico-sanitario che la zanzara tigre ha comportato (vedi chikungunya in alcune province dell’Emilia Romagna).
La nostra “vecchia” zanzara italiana (Culex P.) che si è trovata spiazzata di fronte a questa inaspettata pressione selettiva stà riconquistandosi lentamente piccole nicchie in cui riaffermare la propria biodiversità, così delicata rispetto alla cugina orientale Aedes Albopictus e meglio nota come zanzara tigre, invasiva ed aggressiva di natura.
Per noi disinfestatori è questa un importante sfida che ci ha impegnato e ci impegna nella continua ricerca di prodotti e tecniche efficaci per il controllo entro limiti accettabili di questi insetti ematofagi, per cui Vi invitiamo a contattarci per informazioni sia in merito a trattamenti tradizionali larvicidi od adulticidi sia per quanto riguarda i nuovi prodotti biologici repellenti a zero impatto ambientale così tanto apprezzati dai nostri Clienti.