La IX Conferenza nazionale dal titolo: ” Dalla disinfestazione al Pest Management in una dimensione europea” tenutosi a Parma il 15-16 marzo scorso ha registrato l’intervento di prestigiosi relatori del settore nazionale ed internazionale che si sono soffermati su diversi aspetti del settore,non ultimo le nuove regolamentazioni che impongono un ripensamento dei servizi di derattizzazione.
In un nostro precedente Post era descritto il programma completo della due giorni parmense.
In questo articolo vogliamo invece soffermarci su quanto stà accadendo intorno ai servizi di derattizzazione,che alla luce della recente normativa in materia di biocidi hanno subito una netta ridefinizione circa il loro utilizzo in ambito civile.
“La legislazione Biocidi allo stato attuale” Relatore la Dott.ssa Maristella Rubbiani dell’ Istituto Superiore di Sanità, ha introdotto la platea sullo stato dell’arte inerente la normativa Biocidi in ambito nazionale e comunitario.
Ha specificato quale sia l’iter burocratico e i dossier che devono essere redatti per ottenere l’autorizzazione alla messa in commercio dei nuovi prodotti .Ha sottolineato come il costo necessario per l’elaborazione di questi documenti ricadrà con tutta probabilità sul prezzo finale dei prodotti e a farne le spese sarà presumibilmente il consumatore finale.
“I prodotti Derarattizzanti e Anticoagulanti” Relatore Dott.ssa Sara Lodini Consulente Biocidi per la società Activa.
La Dr.ssa ha descritto come la regolamentazione europea di questi prodotti ha reso necessario uno studio approfondito e la redazione di dossier specifici per i vari principi attivi e formulati rodenticidi,limitandone i tempi di utilizzo,regolamentandone ulteriormente l’uso in erogatori di sicurezza,definendo le dimensioni degli imballi,le norme relative all’utilizzo da utilizzatori non professionali,l’aggiunta di sostanze amaricanti ecc.
Questo intervento ha voluto porre l’accento su come la “Biocidi” abbia inciso già profondamente sui derattizzanti anticoagulanti di ultima generazione.E’ stato sottolineato anche l’aspetto tossicologico di questi prodotti che in passato era stato spesso sottovalutato,illustrando le diverse categorie di rischio tossicologico che sono state associate ai diversi principi attivi.
La riduzione della concentrazione dei principi attivi potrà rappresentare una possibile misura per ridurre la tossicità degli stessi e il pericolo per la fauna selvatica,anche se a detta di alcuni esperti questo potrebbe portare ad una riduzione dell’efficacia ed un pericolo di assuefazione delle dosi sub-letali nei roditori.
“Roditori e Tecnici del Pest Control: creature abitudinarie?” Relatore Mr Andy Brigham Technical Manager di Rentokil,una società che opera nel settore del Pest Control a livello globale.
Il titolo del suo intervento provocatoriamente poneva l’accento se sia più abitudinario il roditore infestante o sia più abitudinario il tecnico del pest control preposto alla gestione ed al controllo di questo infestante.
La domanda non è banale,infatti Andy Brigham ha voluto sottolineare come anche qui le nuove normative costringano volente o nolente il disinfestatore a ripensare il servizio di derattizzazione.
Se negli anni ’90 il PCO studiava nuovi prodotti derattizzanti dal gusto più accattivante o brevettava erogatori e trappole più sicure ed efficaci,oggi occorre che si tenga conto di altri parametri,come i limitati tempi di utilizzo delle esche rodenticide,alternando l’uso di questi prodotti con altri sistemi come per esempio il trappolaggio con avviso di cattura a led rosso o avviso con messaggio SMS.
Il relatore ha citato anche il trappolaggio con il sistema Ekomille,un brevetto tutto italiano che si è fatto conoscere nel mondo.
Ha elencato infine i vantaggi e gli svantaggi di questo ripensamento del servizio,concludendo sull’importanza del pest proofing e le misure di esclusione,la pulizia,i monitoraggi e solo in parte l’uso di esche rodenticide.
“Anticoagulanti e derattizzazione:un rapporto difficile Relatore Dott.Ugo Gianchecchi consulente Pest Control il quale è entrato nel merito dei servizi di derattizzazione in relazione all’uso dei rodenticidi e relativi tempi di utilizzo.
Tutte le etichette dei prodotti rodenticidi oggi in commercio riportano che questi prodotti non possono essere più usati in maniera permanente ma bensì il loro uso è vincolato,nelle aree trattate, per un periodo limitato individuato in 5-6 settimane.
Cosa deve fare quindi il Tecnico che effettua i servizi di derattizzazione?Con esempi pratici e concreti il Dr Ugo Gianchecchi ha invitato le società di disinfestazione presenti in sala a raccogliere la sfida che si presenta oggi alla luce della nuova normativa in materia.
Ripensare un uso delle esche rodenticide per periodi temporanei,limitati preferibilmente ai periodi stagionali dove statisticamente sappiamo che la presenza di roditori ed il rischio da intrusione è più probabile,
Avvalersi di dispositivi di trappolaggio nelle aree esterne ,come per esempio le trappole multicattura per la cattura massiva di topi e ratti oppure l’uso di erogatori di esca che possano ospitare al loro interno trappole a scatto per la cattura singola sempre di topi e ratti.
Non ultimo l’uso di esche virtuali,oggi ne esistono anche di tipo sintetico senza componenti organici ed il cui utilizzo ha un certo interesse poichè queste esche non deperiscono al pari delle esche virtuali fatte con componenti alimentari e sopratutto non vengono attaccate da specie non target come formiche,lumache e limacce,insetti in genere.Sono inoltre prive di allergeni,un fattore importante per chi,come noi disinfestatori,deve limitare al minimo possibile l’intrusione di sostanze e principi attivi all’interno di un’Azienda Alimentare.
Individuare infine le aree più sensibili dell’Azienda Alimentare ove concentrare le misure correttive e l’impiego delle esche rodenticide lasciando altre aree, storicamente immuni da infestazioni murine , prive di esche rodenticide e con misure alternative di monitoraggio e controllo dei roditori.
“Il presente e il futuro prevedibile nella derattizzazione in Europa” Relatore Mr Hakan Kjelberg Technical Manager di Anticimex,una società che opera nel settore a livello internazionale, ha illustrato come si sta muovendo il settore negli altri paesi europei.
Riportando in particolare le esperienze nei paesi scandinavi ed in Inghilterra egli ha sottolineato come l’uso sempre piu’ limitato e controllato delle esche rodenticide per gli effetti tossici che queste hanno sulla fauna selvatica , obblighi i Tecnici a rivedere le proprie metodologie,soffermandosi sulle misure di prevenzione strutturale,l’uso di dispositivi alternativi e non ultimo ha parlato dell”importanza di sensibilizzare la Clientela nel cooperare con i disinfestatori affinché tutti gli sforzi vadano nella stessa direzione,ossia verso un servizio di monitoraggio e controllo infestanti veramente efficace e performante.
In Svezia dal 01 novembre 2015 l’uso di esche rodenticide in maniera permanente è vietato,in Finlandia si possono effettuare derattizzazioni con esche a cadenza settimanale non oltre le 4-5 settimane ma Mr Hakan ha parlato anche di come esista una normativa che vincoli le imprese produttrici a rispettare metodi di soppressione non cruenta.
Come tempi “umani” di soppressione vengono considerati 180 secondi,mentre tempi superiori vengono definiti cruenti per cui occorrerà da ora in poi considerare anche questo aspetto.
“Il controllo dei roditori nell’Industria Alimentare Italiana” Relatore il Dr Dario Capizzi Funzionario Regione Lazio ha curato l’intervento sulla gestione dei roditori con particolare riferimento alle Industrie Alimentari.
La parola chiave per un servizi efficace di Gestione Integrata dei Roditori infestanti è misurare attraverso i monitoraggi.
Illustrando come i punti deboli delle industrie spesso siano rappresentati dalle aree esterne,in quanto collocate in ambiente semi urbano e a volte rurale il Dr Capizzi ha parlato dei punti deboli rappresentati dall’uso di esche rodenticide ed anche di trappole puntando l’accento su importanti aspetti quali la neofobia dei roditori,la resistenza a diversi principi attivi (in Danimarca e in Belgio sono stati registrati fenomeni di resistenza da mutazioni) od il benessere animale che non sempre viene rispettato dall’uso di questi dispositivi.
Non dimenticando i danni diretti e indiretti che possono essere causati dai roditori (malattie trasmissibili,danni da contaminazione agli alimenti,danni alle strutture e attrezzature,costi per contenziosi e multe da Organi preposti alla vigilanza il Dr Capizzi ha concluso definendo l’importanza di una corretta formazione del personale,misure strutturali idonee e non ultimo anche il ruolo delle amministrazioni pubbliche che dovrebbero intervenire con piani efficaci di prevenzione evitando di muoversi a seguito di segnalazioni allarmistiche a cui pero’ non fa seguito una gestione strutturata del fenomeno infestativo causato dai roditori.
“Innovazione e tradizione nella disinfestazione” relatore Dino Gramellini Esperto di Pest Control per ANID
L’intervento di Dino Gramellini ha preso in considerazione le trappole con avviso automatico di cattura tramite segnale luminoso o messaggio sms, analizzando obiettivamente pregi e difetti di questo tipo di tecnologia.
Fermo restando che l’utilizzo di queste tecnologie sarebbe sicuramente da promuovere dati i vantaggi che comportano,rappresentato sopratutto dall’immediatezza della segnalazione che consente interventi “on demand” ed evita fenomeni di decomposizione delle specie catturate,Dino Gramellini, dopo aver mostrato alla platea le principali tipologie di tecnologie che i dispositivi utilizzano,ha elencato anche alcuni punti deboli di questi sistemi,rappresentati dal costo elevato,dai limiti dovuti alle condizioni ambientali come umidità e temperatura,problemi di ricezione del segnale GSM, l’uso dei ripetitori per mantenere la potenza del segnale,la ricarica delle batterie quando presenti,i falsi allarmi provocati dalle intrusioni nei dispositivi di animali a sangue freddo.
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