Anticoagulanti nella lotta murina e derattizzazione

anticoagulanti Rodenticidi

La tabella per le DL 50 dei diversi principi attivi

Le esche rodenticide utilizzate nel servizio di derattizzazione sono prodotti definiti “anticoagulanti” ed hanno rappresentato la svolta fondamentale nella lotta murina nel secondo dopoguerra.La ragione del loro successo stà in diversi fattori,tra i quali possiamo citare il ritardo del meccanismo di azione che non genera diffidenza nei roditori,l’assenza di sapori e odori particolari,le basse dosi delle formulazioni,l’esistenza di un antidoto specifico che ne neutralizza gli effetti se somministrato nei tempi dovuti. Gli anticoagulanti appartengono alla famiglia chimica delle Cumarine.
La loro azione si esplica a livello del fegato,agendo come antagonisti della vitamina K e interferendo con la sintesi dei fattori della coagulazione del sangue.
Agisce quindi provocando emorragie interne in tutte le specie animali a sangue caldo e non ha effetti su rettili,insetti,lumache ecc.
La loro azione inizia almeno dopo 3 giorni dall’ingestione e può essere ritardata se l’animale assume in contemporanea alimenti epato-protettori.I tempi di azione dipendono inoltre dalla quantità di esca ingerita in rapporto al peso del roditore e dal tipo di principio attivo,la cui DL 50 può variare anche in maniera significativa,crescendo a partire dal p.a. Bromadiolone per passare al Difenacoum e al Brodifacoum. L’appetibilità è invece inversamente proporzionale alla tossicità dell’esca.
Gli anticoagulanti se assunti in dosi non letali vengono smaltiti dai roditori con gli escrementi e le urine.

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